I volontari AMOC sono presenti da molti anni nel Day Hospital dell’Oncologia medica A dell’Istituto dei tumori Regina Elena di Roma. La loro figura ed il loro operato sono parte integrante di un ambulatorio in cui accedono oltre 130 pazienti al giorno che effettuano una terapia chemioterapica.
Il paziente quando accede per la prima volta in questo ambulatorio spesso è confuso, impaurito, prova ansia ed angoscia per un percorso che non sarà certo facile, prova “solitudine” per una battaglia a difesa della vita che deve combattere con tutte le sue forze. In questo contesto si inserisce la figura del volontario, che non va a sostituire altre figure professionali, ma sicuramente colma dei vuoti che involontariamente vengono a crearsi in una struttura sanitaria, per molteplici ragioni che non è nostro compito giudicare.
Informazione, ascolto, supporto morale e pratico, tante piccole azioni che sicuramente possono attenuare situazioni critiche.
Il volontario in pochi attimi, cerca con discrezione di capire quale è la necessità del paziente, egli deve dare l’idea di essere una persona amica, pronta a capire le sue esigenze, cercando sempre una soluzione ai problemi che in quel momento sembrano irrisolvibili.
Il paziente oncologico non sempre esterna il suo stato d’animo, il volontario deve saper stimolare un’empatia naturale, con un sorriso, con il tono della voce calmo e rassicurante, e comunque con una comunicazione che trasmetta la condivisione ai suoi problemi.
Nel day hospital le ore di servizio variano da 6 a 7 al giorno, sicuramente non sono poche, ma è sorprendente quanto questo tempo trascorre in fretta, il coinvolgimento spesso non ci dà il tempo neanche di una pausa, ed a fine turno la soddisfazione di aver dato una parte di noi stessi a persone sconosciute, spazza via la stanchezza fisica che naturalmente si fa sentire.