Dubbi? Incertezze? Perplessità?

Le nostre risposte alle vostre domande sul percorso di screening per il tumore del colon retto.

(Fonte: LAZIO SANITA’ – Agenzia di Sanità Pubblica)

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È un tumore che colpisce l’ultima parte dell’intestino: il colon-retto. In genere si sviluppa a partire da piccole formazioni benigne, chiamate polipi o adenomi. Solo una piccola percentuale di questi adenomi può trasformarsi in tumore. Il processo di trasformazione è comunque molto lento (10-15 anni).
È scientificamente provato che fare la ricerca del sangue occulto fecale (SOF) ogni due anni dopo i 50 anni può salvare molte vite: si possono trovare tumori allo stadio iniziale, e quindi più facilmente guaribili, o asportare polipi prima che diventino tumori.
Molte possono essere le cause del tumore: alcune sono legate alla dieta e all'alimentazione, altre genetiche e altre a fattori di tipo non ereditario. Fattori nutrizionali: una dieta ipercalorica. Fattori genetici: esiste un aumentato rischio per i tumori del colon-retto se si hanno familiari di primo grado affetti dalla malattia (in particolare se la malattia è insorta prima dei 55-60 anni). Fattori non ereditari: l'età, le malattie infiammatorie croniche intestinali, un pregresso tumore del colon-retto.
Lo screening inizia dai 50 anni perché la malattia è più frequente a partire da questa età. Se si desidera fare l’esame prima dei 50 anni si consiglia di parlare con il medico di base.
Si è dovuto scegliere un limite di età per motivi organizzativi. Però il rischio di sviluppare un tumore dell’intestino continua a essere presente anche dopo i 74 anni. Consigliamo quindi alla persona di parlare con il suo medico per continuare a fare l’esame del sangue occulto.
È già seguito presso un centro specializzato? Se no, le consigliamo di fare lo screening. Può parlare comunque con il suo medico per scegliere l’esame più opportuno per la sua situazione, a volte potrebbe essere più indicato eseguire comunque una colonscopia.
L’evoluzione della malattia ha tempi lunghi e un intervallo di due anni consente la diagnosi precoce. Comunque si consiglia di consultare il proprio medico se in qualsiasi momento si notasse del sangue nelle feci o per disturbi intestinali persistenti, dolori, stitichezza o diarrea.
Il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci è un mezzo molto efficace per prevenire o diagnosticare precocemente i tumori dell’intestino. Tuttavia ha dei limiti, ossia una lesione può esserci ma non sanguinare il giorno dell’esame. Per questo motivo è importante ripetere lo screening ogni due anni e non sottovalutare eventuali disturbi che possono manifestarsi anche dopo un esame di screening normale. Se prima del prossimo invito si nota del sangue nelle feci o se si hanno disturbi intestinali persistenti, dolori, stitichezza o diarrea è consigliato rivolgersi al proprio medico.
Tracce anche minime di sangue non visibili ad occhio nudo. i polipi tendono a sanguinare, anche se inizialmente in misura molto limitata e rilevabile soltanto tramite il test di laboratorio. I margini di guadagno di una diagnosi precoce sono enormi, poiché in più della metà dei casi le lesioni sono in fase iniziale e quindi facilmente trattabili.
È un esame molto semplice. Basta che raccolga una piccolissima quantità di feci con l’apposito bastoncino. Poi lo mette in una provetta. Segua le istruzioni che sono scritte nel foglio che le abbiamo dato insieme al flaconcino.
Sì, perché l’esame non diventa positivo se si prende il ferro.
È meglio fare l’esame quando non si hanno più perdite di sangue da almeno cinque giorni.
Su 100 persone che eseguono il test, circa 5 o 6 possono risultare positive per la presenza di sangue nelle feci. Questo può essere spesso dovuto a cause non tumorali, come per esempio le emorroidi, ma per accertarlo sarà necessario completare l’esame con la colonscopia.
L’esame del sangue occulto è molto affidabile perché è capace di trovare anche le più piccole tracce di sangue. Come ogni esame ha però dei limiti. Inoltre può capitare che un polipo o anche una lesione tumorale ci siano ma non sanguinino il giorno dell’esame. Per questo è importante ripetere lo screening ogni due anni e non sottovalutare eventuali disturbi che possono manifestarsi anche dopo un esame di screening normali (dolori, stitichezza o diarrea persistenti, presenza di sangue nelle feci).
Quello che usiamo nello screening è un test molto efficace. Si chiama di “ultima generazione” proprio perché permette di fare un solo esame. Quello che viene utilizzato nello screening è un test immunologico. Essendo specifico per l’emoglobina umana non è influenzato dalla dieta. Ed essendo più affidabile può essere effettuato su un solo campionamento fecale.
No, non è detto. L’esame può essere positivo per tanti motivi. Per esempio, a causa delle emorroidi (ragadi, o diverticoli) che causano piccole perdite di sangue che non si vedono a occhio nudo. Oppure potrebbe esserci un piccolo polipo, che si potrà togliere subito durante l’esame di approfondimento. Noi consigliamo l’approfondimento proprio per vedere qual è l’origine di questo sangue.
Può anche essere quello: noi le consigliamo l’approfondimento proprio per accertare la causa.
È poco probabile che il suo esame sia positivo per sangue che viene dallo stomaco. Se con la colonscopia non si trova niente, non deve fare altri esami a meno che non abbia dei disturbi. In questo caso ne parli con il suo medico.
Potrebbe anche essere quello, ma le persone che prendono l’aspirina o il coumadin possono avere un polipo come tutte le altre persone. Per questo è importante completare l’esame con le indagini consigliate.
No, perché l’esame non diventa positivo se si prende del ferro.
No, perché l’esame non diventa positivo con il sangue di origine animale.
No, non è possibile. Su 100 persone che fanno l’esame, circa 5 risultano positive per la presenza di sangue nelle feci. Questo è spesso dovuto a cause non tumorali, come per esempio le emorroidi, ma per esserne sicuri bisogna fare un esame di approfondimento, la colonscopia.
Il test per la ricerca del sangue occulto fecale è un mezzo molto efficace per prevenire o diagnosticare precocemente i tumori dell’intestino. Come ogni esame presenta dei limiti. Consulti quindi il suo medico se in qualsiasi momento notasse del sangue nelle feci o die disturbi intestinali significativi. Può capitare che un polipo o anche una lesione tumorale ci siano ma non sanguinino il giorno dell’esame. Per questo è importante ripetere lo screening ogni due anni e non sottovalutare eventuali disturbi che possono manifestarsi anche dopo un esame di screening normale. Consulti il suo medico se compaiono dolori, stitichezza o diarrea persistenti, presenza di sangue nelle feci.
Si consiglia l’approfondimento per completare il percorso e capire il motivo del sanguinamento. Se vuole può parlarne col suo medico.
Ha la risposta della sua endoscopia? La facciamo vedere al nostro endoscopista e le facciamo sapere. In alternativa, se questa modalità non è prevista dal protocollo del programma: No, il nostro protocollo di screening prevede che dopo un esame positivo si faccia sempre la colonscopia. Ne parli con il suo medico.
Sono metodi ancora in fase di valutazione. Forse, in futuro potranno sostituire la colonscopia tradizionale, ma per il momento non ci sono ancora certezze sulla loro affidabilità. In ogni caso anche con questi esami la dieta da fare è la stessa e ci può essere lo stesso disagio legato all’indagine. Al momento attuale la colonscopia è l’unico esame che permette di vedere tutto il colon. Inoltre, in molti casi può anche essere curativo, cioè permette di togliere direttamente i piccoli polipi.
No, perché non è in grado di valutare tutto l’intestino ma solo la prima parte, chiamata piccolo intestino. Quindi è un metodo di indagine che non è adatto a trovare i tumori del colon.
Si introduce una sonda flessibile attraverso l’ano. Con questa sonda il medico può vedere direttamente le pareti dell’intestino (colon). Se c’è un piccolo polipo lo può anche togliere subito, oppure può fare dei prelievi di tessuto.
È un esame che può essere fastidioso, ma di solito è prevista la sedazione. Dipende poi molto dalle persone: alcune possono provare un dolore passeggero. È fastidiosa la preparazione all’esame.
È un esame che può essere fastidioso, ma di solito è ben tollerato. Nel nostro programma offriamo … (tipo di sedazione). È fastidiosa la preparazione all’esame.
Non c’è necessità di una vera e propria anestesia, cioè di farla addormentare. Ma le daranno qualcosa prima di fare l’esame perché lei si rilassi
In genere l’esame dura 20/30 minuti; tra tutto un’oretta e mezza circa. Le chiederanno di fermarsi finché non si sarà ristabilito e potrà andare a casa. Se avrà fatto la sedazione chieda a qualcuno di accompagnarla per guidare la macchina al ritorno (per i centri che fanno sedazione).
Lo valuterà il medico (l’endoscopista) durante l’esame. Il fatto di toglierlo subito o no può dipendere dall’aspetto, dalle dimensioni, dalla posizione, dal numero dei polipi, da eventuali terapie la persona sta facendo e da altri fattori ancora. In base a quello che vedrà, il medico le proporrà di toglierlo subito o di rimandare. Lei potrà fargli tutte le domande che le interessano.
Il fatto che sia benigno dipende dal suo aspetto al microscopio. È vero che la maggior parte dei polipi sono benigni, soprattutto quelli più piccoli. Anche se avessero una iniziale degenerazione, si possono curare in modo definitivo con l’asportazione in ambulatorio durante l’endoscopia.
L’esame sarà fatto da un medico endoscopista di un centro specializzato.
No, perché lo screening ha centri specializzati e con molta esperienza. Se vuole fare la colonscopia in un centro di sua fiducia lo deve fare con impegnativa del suo MMG (in alcuni programmi c’è la possibilità di scegliere fra più centri).
come da istruzioni concordate con i centri di endoscopia di riferimento
Può essere fastidiosa, alcune persone la tollerano bene, altre meno.
Sì, è vero. Però se lei lo beve freddo può essere più gradevole. Può essere un po’ fastidioso, ma perché l’esame riesca è necessario pulire bene l’intestino. Altrimenti si può rischiare di dover ripetere l’esame.
Si perché l’esame riesce solo se l’intestino è stato pulito bene.

GLOSSARIO DELLO SCREENING DEL COLON RETTO

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Adenoma: è una definizione anatomo-patologica, derivante dall’osservazione al microscopio del tessuto che costituisce il polipo dopo la sua asportazione o biopsia parziale. Infatti i polipi possono essere infiammatori o pseudopolipi, amartomatosi, iperplastici o adenomatosi in base alle loro caratteristiche istologiche.
Colon (crasso o grosso intestino): è l’ultimo tratto dell’apparato digerente o gastrointestinale. Il colon inizia dall’intestino cieco (che comunica con l’estremità finale dell’intestino tenue) e termina nel retto e poi nell’ano. Il colon ha l’aspetto di un tubo lungo circa un metro e ha la funzione principale di contenere gli alimenti non assimilati prima che questi vengano espulsi come feci.
Colon-retto: è l’ultimo tratto dell’intestino e viene chiamato anche “intestino crasso” o “grosso intestino”.
Colonscopia: è un esame endoscopico, che permette cioè di guardare l’interno del colon. Lo strumento usato per fare quest’esame è un endoscopio specifico per il colon, chiamato “colonscopio”. Perciò l’endoscopia del colon è chiamata “colonscopia”. La colonscopia viene fatta da un medico specialista, capace di usare il colonscopio per individuare, e in alcuni casi curare, i problemi del colon. Il colonscopio è un tubo lungo, sottile e flessibile che ha in cima una piccola telecamera e una luce. Alcuni strumenti, invece, hanno al loro interno un fascio di fibre ottiche. Il colonscopio è abbastanza lungo per permettere di esaminare tutto il colon e perfino una parte dell’intestino tenue. La colonscopia limitata alla sola parte sinistra del colon si chiama “sigmoidoscopia”. Il gastroenterologo, orientando il colonscopio, può esaminare la superficie delle pareti interne del colon con attenzione e in tutta sicurezza. Le immagini sono dettagliate e chiare e possono essere riprodotte su uno schermo televisivo. La colonscopia consente perciò una visione diretta dell’organo in esame, è molto più precisa di un esame radiologico e ha anche il vantaggio di non esporre il paziente ai raggi X. Un altro vantaggio di questo esame è che, attraverso il colonscopio, possono essere fatti passare alcuni strumenti chirurgici, se necessari. Questi strumenti consentono, in maniera assolutamente indolore, di fare biopsie, cioè di prelevare un campione di tessuto da analizzare, o di eliminare piccole lesioni tumorali. Anche se la maggior parte dei polipi è di natura benigna, alcuni di essi possono trasformarsi in un tumore maligno. La sola osservazione di un polipo presente all’interno del colon non permette di stabilire se è benigno, potenzialmente maligno o maligno. E’ possibile eliminare i polipi con una tecnica chiamata “polipectomia”, cioè asportazione dei polipi. La continua eliminazione dei polipi del colon si è dimostrata efficace nel prevenire la formazione di tumori maligni del colon e del retto.
Diiverticoli: sono estroflessioni (cioè piccole tasche) della mucosa intestinale che possono sanguinare o perforarsi in corso di infiammazione.
Edoscopia: è un metodo di esplorazione dal punto di vista medico che permette di visualizzare l'interno del corpo. Per questo esame viene utilizzato un endoscopio. Quest'ultimo è un tubo ottico munito di microcamere che trasmettono le immagini in uno schermo
Emorroidi: sono rigonfiamenti delle vene poste in prossimità dell’orifizio anale, sanguinanti in caso di rottura.
Polipo (o adenoma): qualsiasi escrescenza della mucosa, cioè del tessuto che rivestel’interno degli organi cavi come l’intestino. Nel colon-retto i polipi adenomatosi in circa il 25% dei casi sono a rischio di evoluzione verso il tumore maligno.
Polipectomia endoscopica: è l’asportazione di uno o più polipi durante una colonscopia.
Programma di screening: parola inglese (letteralmente: filtrare) usata per indicar l’invito, rivolto ad una popolazione ben definita, a sottoporsi a semplici esami (mammografia, pap-test, test sangue occulto fecale) per avere una rassicurazione sullo stato di salute o per avere una diagnosi precoce di eventuali patologie e quindi maggiori possibilità di guarigione grazie a cure tempestive. I programmi di screening consentono di ridurre la mortalità per tumore specifica per gli organi interessati, e di ridurre l’incidenza di tumori grazie alla eliminazione o alla cura delle lesioni pre tumorali individuate.
Ragadi: sono piccole ferite lineari del canale anale, facilmente sanguinanti e molto dolorose.
Test non valutabile o non interpretabile: è la definizione usata per un test di screening che, prevalentemente per motivi tecnici (come conservazione non adeguata, campione insufficiente, rottura della provetta, guasto tecnico dell’apparecchiatura), non dà risultati attendibili e deve quindi essere ripetuto.
Test per la ricerca del sangue occulto nelle feci (SOF): è un test biochimico di tipo immunologico che verifica la presenza anche di piccolissime quantità di sangue nelle feci non visibili ad occhio nudo. Il risultato del test può essere:negativo (assenza di sangue nelle feci) o positivo (presenza di sangue occulto nelle feci).
Tumore: neoformazione di tessuto costituito da cellule atipiche modificate rispetto alle normali. I tumori vengono distinti in benigni e maligni. Un esempio di tumore maligno è il carcinoma esame del sangue occulto.